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GIUGNO, LA RIPRESA MUSICALE CHE ASPETTAVAMO

  • Rino
  • 10 lug 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

È appena trascorso un mese caratterizzato da una serie di pubblicazioni, nella scena urban, molte attese dal pubblico: il mixtape di Tedua, il primo album ufficiale degli PSICOLOGI (di cui abbiamo già parlato all’articolo Millennium bug: uno strappo generazionale nel cielo di carta), l’album di Ernia, quello di Guè Pequeno, e – dulcis in fundo – la prima parte del secondo album ufficiale di Frah Quintale. I quattro maggiori artisti non pubblicavano un album dal 2018 (“68 – Till the End” di Ernia è una deluxe edition di “68”, per cui non un album vero e proprio) e il loro ritorno sulla scena ha scosso classifiche, sollevato polemiche, smosso opinioni e ricevuto consensi.


Giugno possiamo vederlo come un lungo giorno di 25 ore.


A svegliarci all’alba come un gallo che canta sia da Gallaratese sia da Genova è Mario Molinari – in arte Tedua – che presenta un mixtape dai testi scritti minuziosamente e con delle produzioni curate da un Chris Nolan in grande spolvero. DanTedua ci ricorda come oggi sia un altro giorno da vivere appieno: momenti frenetici come un mare mosso scompongono ore passate con gli amici di una vita, a immaginare di coronare un sogno insieme, tenendo lontano esperienze negative che puntualmente si ripresentano nel tempo come polvere sotto il tappeto. Nel complesso dà un motivo per vivere intensamente, per seguire e realizzare il proprio percorso, dove ogni giorno è unico e singolare, e per questo non va mai sprecato o sottovalutato.


Procedendo durante la mattinata nelle nostre orecchie irrompono prepotentemente gli PSICOLOGI: tra uno scarico di endorfine e un riposino sull’amaca all’ombra, ci accompagnano a proseguire in una calda giornata sotto un cielo che talvolta s’ingrigisce, con un lavoro che rispecchia perfettamente un meteo spesso variabile ma piacevole.


Al calar del sole ecco che Ernia esce con “Gemelli”, un album che unisce tenerezza malinconica, rancore e arroganza rappresentando perfettamente quell’indefinito momento della giornata che è il tramonto: a cavallo tra giorno e notte, in bilico tra vivo e morto si mescolano emozioni leggere a pensieri profondi dando forma a una consapevolezza dalle mille sfaccettature. Ed è proprio questa eterogeneità che spesso ci fa sentire fuori luogo, incapaci di reagire a tal punto da annichilirsi e pensare che effettivamente non ce ne possa fregare un cazzo, tanto che cambia? L’abilità del rapper di Bonola sta nel dare diverse chiavi di lettura per uno stesso tema che, proprio come un tramonto, non sarà mai identico a un altro, ma è sempre bello godersi le progressive sfumature che portano da un intenso arancione a un blu profondo.


A notte inoltrata Guè Pequeno decide che è ora di pubblicare “Mr. Fini”: un album in cui si alternano sonorità cupe e underground ad altre reggae e prettamente sudamericane, dimostrando una maturità musicale maggiore rispetto gli ultimi lavori. L’atmosfera noir-gangsta avvolge tutto il disco dell’artista milanese, che sembra quasi ritornare sui passi di “Vero”, non ripetendosi bensì reinterpretandosi. In più di una traccia sfiora la mano della morte, salvo poi uscirsene con la solita zarroganza da sesso, soldi e rap ’n’ punchline. A chiudere questa giornata estiva è “Ti Ricordi?”, mesto storytelling introspettivo che dipinge di ricordi ancora ben impressi nella mente del rapper un anonimo cielo notturno.


La 25esima ora: una nuova alba. Proprio come il prossimo disco di Frah Quintale.

“Banzai (Lato blu)” esce quindi nel cuore della notte, dando un antipasto per certi versi psichedelico a noi ascoltatori, lasciandoci con l’acquolina alla bocca per il secondo progetto. La vena indie-pop unita al passato rap l’ha contraddistinto negli anni, rendendolo un fortissimo ibrido dal timbro inconfondibile e dalla scrittura molto vivace. Questa sua prima parte del secondo album ne è la riconferma, soprattutto nella scelta azzeccata di parole e produzioni che vanno ad amalgamarsi in un connubio gradevolmente gustoso come uno spuntino di mezzanotte. Questa giornata ha trovato la sua faccia della notte, il Morfeo che dà forma a romantici sogni di un infelice innamorato.


Giugno è stato musicalmente travolgente e oggi noi siamo contenti di goderci queste uscite, con un occhio di riguardo al passato mentre attendiamo un domani sempre migliore.

 
 
 

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