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MILLENNIUM BUG: UNO STRAPPO GENERAZIONALE NEL CIELO DI CARTA

  • Rino
  • 19 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Lil Kvneki e Drast, meglio noti nel panorama musicale italiano come gli PSICOLOGI, sono usciti con il loro primo album per Bombadischi (Universal) giovedì 11 giugno, dal titolo “Millennium Bug”, sconvolgendo – a parer nostro – ogni forma di pregiudizio e aspettativa. Il duo che ha base a Roma è riuscito a dimostrare di saper variare più generi e tematiche rispetto a quelle a cui il pubblico si era abituato ascoltandoli: PSICOLOGI non sono solo canzoni d’amore nel mirino di un’audience prettamente “teen”, ma anche demonizzazione delle droghe pesanti, rapporti di solidarietà con gli amici, riscatto e rivalsa dei ragazzi degli anni 2000.


“Mi hanno detto che Le persone migliori rimangono da sole Che non posso più fare sempre come mi pare Che il problema in Italia è la mia generazione Mi hanno detto che Le persone come me rendono il mondo peggiore Non resta che guardare questo mondo che cade Ma noi abbiamo l'amore e loro hanno le pistole”


È il ritornello della canzone che ha colpito di più il nostro gruppo, “GENERAZIONE”, un urlo di ribellione dai canoni imposti dai “boomer” che regolano la società di oggi, dai genitori che ci rimproverano per le ore passate su Internet o davanti ai videogiochi, dai più classici “Io alla tua età…”. Insomma, dagli adulti che non hanno capito che i tempi cambiano, ma non necessariamente in peggio.


Inoltre, è ricorrente in tutto l’album e in tutta la loro discografia il tema della festa, vista come fonte di evasione dalla monotonia crudele della normalità. La festa, per gli PSICOLOGI, non è puramente droga e alcool tanto da non riuscire nemmeno a reggersi in piedi, ma è anche un momento di serenità, una serata in compagnia con gli amici di sempre, dove poter “parlare dei problemi con spensieratezza”.


In “FUNERALE” viene affrontata anche la questione della crescita in una famiglia disagiata: violenze domestiche e familiari in prigione sono state lame a doppio taglio, ispirando il duo nella loro scrittura ma segnando il loro sviluppo adolescenziale.


“Sono cresciuto male come un fiore nella merda Avevo una canna d'erba al posto del biberon”


“Siamo cresciuti spenti dentro a un posacenere”


Sono frasi che raccontano le difficoltà di una vita ai margini, non solo della società, ma anche del nucleo familiare.

“Millennium Bug” vuole spiegare con prepotenza che i ragazzi del nuovo millennio non sono solo gioventù bruciata, ma il futuro del nostro paese che gli adulti devono accettare.




 
 
 

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