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LA SOLITUDINE DA QUARANTENA PER RISCOPRIRCI GRUPPO

  • Rino
  • 26 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Nella situazione più sterile di stimoli, abbiamo trovato fertilità d’idee.



Questi mesi hanno segnato inevitabilmente tutti, chi più nel profondo e chi – per fortuna – meno.

Da buon ottimista quale sono ho cercato di cogliere il momento nel modo migliore possibile dando qualcosa a me stesso, ma anche agli altri. Ciò che sicuramente mi ha coinvolto di più nell’interazione a distanza è stato dire la mia su film che, secondo me, sono da guardare almeno una volta nella vita.

Il 18 Marzo mi arrivò un messaggio – inaspettato quanto intrigante – da Pietro: aprire un profilo nel quale parlare liberamente di film, di musica, di artisti e molto altro. Conversando, aveva preso forma il concept di un podcast. La proposta fu inoltrata anche agli altri due membri della CeStino, Rino e Alberto, i quali accettarono subito di buon grado.


Far parte di una radio mi aveva sempre affascinato come idea e, quando mi si presentò sotto forma di podcast, non potevo certo ignorarla. E non potevo nemmeno ignorare il fatto di aver già intrapreso un discorso simile con Davide mesi prima… non potevo non includerlo in qualche modo in questa iniziativa, poiché avrebbe aggiunto carisma, energia e attente intuizioni. Il “cast” si poteva definire al completo, mancava ancora però una figura che, da dietro le quinte, dirigesse le riprese e in post-produzione curasse il montaggio. Dal cilindro ciliense uscì l’ultimo membro del nostro disegno radiofonico: Daniele.


Potevamo iniziare a comporre il tutto.


Se da una parte l’ancora acerbo progetto ci accarezzava, dall’altra la dura realtà ci schiaffeggiava: ciò che aveva permesso di far nascere questo gruppo era allo stesso tempo ciò che ci impediva di concretizzare le nostre idee. Fino a quando non decidemmo di riprendere il concetto iniziale (ciò di cui avevamo parlato Pietro ed io) e rimodellarlo in base alle nostre possibilità, cambiando noi stessi mentalità da solo podcast a blog con l’annessione di podcast dal momento in cui si potrà avere maggior contatto con le altre persone. La quarantena in concomitanza con la primavera quindi è stata un’agrodolce coincidenza: da un lato ci ha privato della libertà e delle relazioni umane nel senso più intimo del termine, mentre dall’altro lato ci ha permesso di far fiorire dentro noi stessi una voglia condivisa di poterci esprimere in un modo diverso dal solito, che difficilmente senza questa esperienza si sarebbe affermata in questa maniera e con queste modalità.

«Non può piovere per sempre»[1] diceva Brandon Lee nei panni di Eric Draven ne “Il corvo”[1] e non si può che dargli ragione; nel periodo psicologicamente più critico della nostra giovane vita è nato qualcosa di semplice ma curato nei dettagli, che unisce sei personalità sia differenti tra loro che versatili, quest’ultima caratteristica utile al fine di riuscire a variare spesso nei contenuti, mantenendoli sempre interessanti e soprattutto anteponendo la qualità alla quantità.

In conclusione, vi lascio la frase che più ci accomuna e che sarà il nostro modus operandi in questo percorso:

Fare le cose seriamente senza prendersi troppo sul serio.

[1] “The Crow” – “Il corvo”, PRESSMAN R. Edward – MOST Jeff, PROYAS Alex, [Stati Uniti d’America], Crowvision, 1994






 
 
 

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